Diamo al naming quel che è del naming: un nome descrittivo è davvero un nome che funziona?
Per approcciare il brand naming in modo corretto, è opportuno conoscere le caratteristiche di un nome giusto: una delle qualità più comunemente citate è che il nome deve esprimere in modo chiaro e diretto le caratteristiche fisiche o funzionali del brand di riferimento. Questo significa che un brand è agevolato se il suo nome descrive la sua natura. Ma come si spiega il successo dei vari Nike, Apple, Amazon, Google, Starbucks e tanti altri? La risposta spontanea, spesso, è che hanno avuto tanti soldi a disposizione. Niente di più sbagliato! La maggior parte di questi brand ha iniziato con quattro soldi e una grande idea.
La realtà che tendiamo a dimenticare è che il nome del brand non arriva da solo sul mercato: quando entriamo in contatto con il nome è sempre in un contesto ricco di tutte le informazioni necessarie a comprendere esattamente l’intento del brand.
Per essere più efficace, il nome non deve quindi per forza spiegare qualcosa. Al contrario, deve evocare un immaginario in linea con i valori del brand. Via libera quindi ad associazioni, simboli, neologismi e altra fantasia! Il compito di descrivere spetta al packaging, al payoff, alle campagne marketing e comunicazione, e così via. Al nome, invece, il compito di trasportare in un viaggio fantastico nel mondo del brand che identifica.
Ti interessa scoprire di più sul brand naming? Leggi il nostro articolo su “La Metodologia Naming DESC: i 4 passi vincenti per lo sviluppo di Nomi di Successo“