Perché il Naming Day? Perché oggi bisogna necessariamente saper trasformare un marchio in una marca. Il branding deve essere considerato come una leva competitiva capace di costruire una proposta unica e impossibile da duplicare.
Da questo si comprende perché passare da una mentalità product-oriented ad una brand-oriented, per identificare l’insieme dei valori distintivi e differenzianti con cui una marca raggiunge gli individui e ne rafforza il senso di appartenenza alla marca stessa.
Oggi, più che in qualsiasi altro momento storico di mercato, è fondamentale rivolgersi al cliente con questo nuovo approccio di condivisioni di valori, rappresentati appunto dal brand. Compreso questo si può definire una innovativa strategia di branding e organizzare una efficace strategia di comunicazione a partire dal nome che è il primo fattore critico per il successo di prodotto o di una azienda.
Il naming giusto dota la marca di personalità e attribuisce un’identità al prodotto/azienda favorendone la memorizzazione e quindi la distintività sul mercato con il conseguente successo commerciale che si traduce in vendita e quindi risultati positivi per il conto economico.
Questo il mio pensiero, condiviso e maturato dopo la giornata assieme nella convinzione che tutto ciò sia davvero necessario e da implementare nel quotidiano per raggiungere il vantaggio competitivo rispetto ai competitor.
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