Chiunque lavori nel marketing o sia a capo di un’azienda si sarà chiesto, almeno una volta nella vita, come trovare il nome di un’azienda, di un prodotto o di un servizio.
Iniziamo col dire che la disciplina che porta allo sviluppo del nome di un brand è chiamata brand naming. I 7 compiti del brand name sono i seguenti:
- identificare la proposta commerciale;
- differenziare dalla concorrenza;
- personalizzare l’offerta;
- comunicare con il pubblico;
- fidelizzare il cliente;
- proteggere dalla contraffazione;
- capitalizzare gli investimenti.
Più facile a dirsi che a farsi perché, prima di scegliere il nome per una marca, bisogna chiarire quali sono i passi da compiere per trovare il nome migliore.
In quest’articolo, allora, scopriamo le regole da seguire e gli errori da non fare nella ricerca del nome giusto, dopo aver fornito una definizione chiara di brand naming per rendere giustizia a una disciplina più rigorosa di quanto si possa credere.
Come trovare un nome per un brand partendo dalle fondamenta
Il naming è l’essenza della brand identity.
Senza il nome, il brand non può esistere, né possono svilupparsi le attività di marketing e comunicazione.
“Cos’è il brand naming” ce lo spiega proprio Béatrice Ferrari, fondatrice di Synesia, in questo video.
Come avrete avuto modo di capire, allora, per trovare il nome giusto la creatività da sola non basta. Infatti, una buona idea, per quanto utile, non è né un punto di partenza né un punto di arrivo per valutare la bontà del nome, se non viene inserito in un processo legittimato da un metodo coerente.
Pertanto, il processo del naming fissa i limiti all’arbitrarietà del giudizio personale e integra i criteri di fattibilità ai quali i nomi dei brand devono rispondere per essere efficaci.
Questi sono sintetizzati dai 3 criteri di fattibilità del Naming Circle, strumento per lo sviluppo e la selezione del nome corretto made in Synesia:
- criterio giuridico,
- criterio linguistico,
- criterio di marketing.
E soddisfacendo questi criteri si può ottenere un nome commerciale forte, che sia unico, distintivo, coerente e difendibile.
Ovviamente, in tutto questo processo la creatività c’è ed è fondamentale, ma è incanalata in un processo di lavoro rigoroso che deve assicurare un nome libero a livello legale, pronunciabile, esportabile, memorizzabile nonché in linea con i valori e il posizionamento aziendale.
I fattori da tenere in conto per scegliere il nome di un brand, quindi, sono diversi. Per assicurarci che nulla venga lasciato al caso, allora, in Synesia lavoriamo con il metodo del Naming DESC.
Questa consiste in un processo di naming esclusivo, nato dall’esperienza di Béatrice Ferrari, che consente di integrare armoniosamente marketing, proprietà intellettuale e lingue straniere attraverso quattro passi chiari e precisi.
Ma come scegliere o creare il nome di un brand se non si possiedono l’esperienza e le capacità di un esperto di naming?
Iniziando a mettere in pratica alcune piccole ma fondamentali regole.
Formazione, metodo e creatività: come trovare il nome di un brand perfetto
La ricerca del naming è un processo creativo e strategico che può fare la differenza nel successo del tuo brand.
Prima di iniziare il processo di creazione del nome, però, è d’obbligo che voi abbiate una chiara comprensione del vostro brand, dei suoi valori, della sua personalità e del suo pubblico target.
Ecco quindi i quattro step fondamentali che possono aiutarvi a trovare il nome del vostro brand.
1. Definite
In questa fase è essenziale orientare la ricerca di naming in modo appropriato. Poiché, così facendo, si potrà focalizzare meglio la creatività e si potrà scegliere il nome con criterio e non solo sulla base del mi piace/non mi piace.
Quindi chiedetevi quali emozioni e messaggi volete trasmettere attraverso il nome e identificate i tratti distintivi e unici del vostro brand che lo differenziano dalla concorrenza. Per farlo, bisogna definire sia il messaggio da esprimere, sia la modalità di espressione.
Questa consapevolezza vi aiuterà a creare un nome che si allinea perfettamente con l’essenza del vostro brand.
Fatto ciò, è il momento di creare. Vediamo alcuni suggerimenti pratici che potete applicare nel vostro processo di creazione del brand name.
2. Esplorate
È il momento del brainstorming secondo le regole fondamentali della creatività che sono state inventate nel 1993 da Alex Osbord:
- nessuna censura;
- quantità al servizio della qualità;
- associazione virtuosa;
- parole strane richieste.
Seguite questi consigli per la fase di esplorazione creativa.
- Create una lista di parole chiave
Prendete carta e penna e iniziate a fare brainstorming. Fate una lista di parole chiave che rappresentano il vostro brand e i suoi valori. Potete includere aggettivi, sostantivi, verbi e concetti correlati al vostro settore.
Questa lista diventerà il tuo arsenale di ispirazione per creare combinazioni e varianti di nomi. - Giocate con le combinazioni
Ora che avete una lista di parole chiave, iniziate a sperimentare combinazioni. Mettete insieme diverse parole per creare nuovi nomi. Potete mescolare, unire, abbreviare o modificare le parole per ottenere risultati interessanti.
Non limitatevi alle combinazioni ovvie: in questa fase serve creatività e innovazione. - Cercate ispirazione in altre lingue e culture
Esplorate nomi e parole in altre lingue e culture. Potreste trovare termini unici e suggestivi che si adattano perfettamente al tuo brand.
Assicuratevi però di fare una ricerca approfondita per evitare fraintendimenti o nomi offensivi in altre lingue.
3. Selezionate
Mentre la fase di esplorazione creativa è divergente, la fase di selezione è convergente. Qui occorre riprendere gli obiettivi di naming concordati in fase di definizione e procedere a una selezione mirata.
Per selezionare il nome giusto, si passerà da una fase di selezione con una prima short list molto ampia, fino a una short list ristretta di nomi finalisti.
In particolare, nella fase di selezione di marketing si scarteranno i nomi che non sono coerenti con le caratteristiche di naming inizialmente definite, quindi con il messaggio da veicolare e la modalità linguistica con cui esprimere tale messaggio.
Successivamente, ci sarà la seconda selezione di verifica giuridica in cui si dovrà controllare che non ci siano nomi identici nello stesso business.
Infine, procedi a una selezione basata sulla verifica linguistica usando i criteri di pronunciabilità e di esportabilità del nome.
4. Controllate
È arrivato il momento di controllare e testare il nome.
Per farlo, il primo passo è chiedere il parere di un consulente in proprietà intellettuale, per registrare il vostro nome senza incorrere in problemi legali.
Dopodiché, fate un name test presso il pubblico target, ma attenzione! Non chiedete mai se il nome piace o non piace, piuttosto indagate il potenziale di racconto del nome.
Ad esempio, la maggior parte delle persone non avrebbe gradito il nome Apple per una società informatica, trovandolo molto più coerente con un’attività di ortofrutta.
Tuttavia, il nome Apple nel campo ortofrutticolo sarebbe stato difficile da difendere, perché troppo generico. Mentre, alla domanda “cosa evoca?” le risposte sarebbero state più coerenti: Adamo ed Eva, la mela morsicata, la discesa dal paradiso, Newton, la gravità, la quotidianità e la salute (per via del proverbio “una mela al giorno toglie il medico di torno”).
Ora che sapete cos’è il brand naming e che avete compreso la necessità di un metodo rigoroso, è arrivato il momento di scoprire quali sono gli errori da non fare se volete ottenere il nome giusto.
Come scegliere il nome per un brand: 6 errori da evitare
La scelta del nome di un brand è un passo cruciale nel processo di creazione dell’identità aziendale. E se un nome ben progettato può contribuire al successo del brand, ci sono errori che possono ostacolarne la crescita. Ecco i principali.
1. Mancanza di ricerca di mercato
Uno degli errori più gravi è la mancanza di una ricerca di mercato approfondita prima di scegliere il nome del brand. È essenziale comprendere il pubblico target, analizzare la concorrenza e identificare le tendenze del settore.
Ignorare questa fase può portare a nomi che non risuonano con il pubblico o che sono simili a quelli dei concorrenti, creando confusione e riducendo la capacità di distinguervi.
2. Mancanza di coerenza con l’identità del brand
Un errore di posizionamento è scegliere un nome che non rifletta l’identità e i valori del brand. Il nome dovrebbe comunicare efficacemente l’essenza della vostra azienda e creare un’associazione positiva nella mente dei consumatori.
Quindi, è bene assicurarsi che il nome sia coeso con l’immagine che si desidera proiettare e che rispecchi i valori fondamentali del brand.
3. Mancanza di adattabilità
Un errore critico è scegliere un nome che limita la crescita e l’evoluzione del brand. È importante considerare il futuro e assicurarsi che il nome sia abbastanza flessibile da adattarsi a eventuali estensioni dell’offerta di prodotti o servizi o a espansioni geografiche.
Ad esempio, per il pubblico italiano, il nome Estathé evoca immediatamente la stagione estiva e il tè; mentre per gli anglofoni, Estathé richiama la parola estate e il settore immobiliare.
In generale, bisogna evitare di legare il brand a un nome specifico di prodotto o a una posizione geografica, poiché ciò potrebbe limitare le opportunità future.
4. Complessità e difficoltà di pronuncia
Se il pubblico ha difficoltà a pronunciare e ricordare il nome del brand, si avrà un ostacolo nella strategia di comunicazione.
Infatti, i nomi difficili da pronunciare e, quindi, da ricordare, renderanno più costosa la parte di comunicazione per far memorizzare il nome al pubblico, come nel caso di DAZN.
Per questo motivo, bisognerebbe sempre optare per un nome semplice, facile da pronunciare e memorizzare, in modo che i clienti possano richiamarlo facilmente e condividere il brand con altri.
5. Violazione dei diritti di proprietà intellettuale
Si tratta di un errore che può costare davvero caro. È fondamentale assicurarsi che il nome scelto non sia già registrato come marchio da un’altra azienda nel vostro settore o in settori correlati.
Ignorare questa verifica può portare a costose battaglie legali e persino alla necessità di cambiare nome in seguito.
6. Dare troppo peso all’aspetto digitale
Sebbene nell’era digitale sia vitale considerare la presenza online durante la scelta del nome di un brand, assicurarsi che il nome sia disponibile come dominio e sui principali canali di social media non è tutto.
Infatti, l’aspetto prioritario è avere un marchio libero dal punto di vista legale poiché, se hai il marchio, puoi adattare il dominio di conseguenza.
Ad esempio, se Ferrari.com è già stato preso dalla casa automobilistica e voi avete un’azienda vinicola con lo stesso nome e brand registrato ma in una categoria merceologica diversa, potrete optare per un dominio più dettagliato, come ferraricantine.com.
Sono molti i fattori a cui dovrete prestare attenzione per scegliere il nome giusto per un brand e mettere in pratica il metodo Naming DESC è il primo passo per riuscirci con successo. Se però questo processo vi sembra troppo difficile, oppure non disponete del tempo, delle energie e delle competenze necessarie per portarlo a termine, Synesia può farlo per te.
Grazie alla trentennale esperienza di Béatrice Ferrari, massima esperta di brand naming in Italia, Synesia ha creato numerosi nomi per brand, prodotti e servizi, costruendo un ricco portfolio di clienti soddisfatti.
Se anche voi siete alla ricerca del nome giusto, non aspettate oltre.