Testimonianze

Il Naming Day è stata un’esperienza estremamente positiva che mi ha dato la possibilità di ampliare la mia visione di “definizione del nome commerciale”, fornendo degli esempi concreti su come studiare l’identità di prodotto e su come affrontare strategicamente le fasi di creatività legate alla scelta del nome: è interessante scoprire come dietro una scelta di questo tipo ci possano essere così tanti livelli di studio e ricerca.
Questi sono stadi a cui forse troppo spesso ci si rivolge con analisi poco approfondite, finendo per procedere con scelte talvolta superficiali.
Mi è piaciuta molto anche la fase finale della giornata dedicata al brainstorming, utile, molto stimolante e veramente ricca di associazioni e di spunti!
http://www.italiaalimentari.it/

Marco Oliosi

Marketing Specialist - Italia Alimentari SpA

La cosa principale e importante – e che è valsa come contributo sul modo di lavoro – è stata quella di imparare un metodo per definire un aspetto che pensavo fosse molto legato all’intuito creativo. In seguito non è che poi la applichiamo in maniera sistematica, però quando dobbiamo ragionare su questi temi è molto utile avere almeno un’impostazione sul modo di lavorare. Personalmente ho anche apprezzato la competenza ed esperienza di Béatrice Ferrari nel settore.
www.alcenero.it

Gianluca Locatelli

Area Category - Alce Nero & Mielizia Spa

Il Naming Day? Direi un seminario di Nome, e – finalmente – di fatto.
Difficile trovare un giornata di excursus tanto pertinente e illuminante su un ambito dell’universo comunicazione. Totalmente lontana dalla vuota e qualche volta spocchiosa volatilità della teoria “fried air” che spesso fanno i teorici di advertising e marketing.
Quel ramo del marketing, che volge a mezzogiorno (e poi fino alle 17), viene trattato tutto d’un fiato con una competenza tangibile e capillare capace di coinvolgere chi ascolta in ogni singolo minuto delle 8 ore del seminario. Una full immersion che con la stessa dinamica profondità tratta storia e tecnica, diritto e creatività, strategie e analisi della studiata arte del naming.
www.copiaincolla.com

Diego Guido

Copywriter - Copiaincolla.com

La giornata di formazione sul Brand Naming, con la sua ricchezza di spunti ideativi offerti e di testimonianze riferite dagli altri partecipanti, apre la mente a nuove ed originali soluzioni operative.
Personalmente ho apprezzato in particolare lo stile diretto e coinvolgente di Béatrice Ferrari, che riesce a mantenere alto il livello di attenzione e partecipazione agli argomenti trattati.
Da un punto di vista dei contenuti forniti, il corso consente di apprendere alcuni strumenti di basilare importanza tecnica nell’affrontare il tema del Brand Naming e del messaggio pubblicitario. Tutto ciò, unitamente allo stimolo creativo continuamente e piacevolmente sollecitato dalla docente, conferisce un sensibile miglioramento delle capacità cognitive di chi fa questa esperienza.
www.ausl-cesena.emr.it

Maurizio Livio Gasperoni

Azienda USL di Cesena

Partecipare ad una giornata di Naming Day ti consente di mantenerti aggiornato ed acquisire informazioni sulle tecniche di “costruzione” di un brand. Inoltre, ti fornisce materiale su come sono stati creati i brand che ancora oggi sono protagonisti sul mercato, indicandoti una metodologia che consente di ottenere dei risultati sulla fattibilità o meno del marchio che si vuole creare.
Il brainstorming effettuato in aula durante un’esercitazione è stato il momento che mi ha fatto capire l’enorme potenziale che si ha a disposizione e che si può applicare immediatamente con risultati impensabili, portando la persona a “creare a 360°”. Un’esperienza davvero costruttiva.
www.graziani.com

Stefano Graziani

Titolare - Graziani Packaging

Il Naming Day è stato utile a diversi livelli. Innanzitutto ci ha fornito le basi teoriche per comprendere le diverse funzioni dei nomi, le differenti tipologie di nomi utilizzabili e le molteplici funzioni che essi hanno, in secondo luogo ci ha permesso di apprendere delle tecniche molto efficaci per arrivare alla definizione di un nome, rispettando una struttura precisa all’interno della marca, agendo quindi tenendo in grande considerazione la coerenza dei nomi tra loro. Inoltre sono stati affrontati anche gli aspetti legali, dalla registrazione dei marchi, al confronto con nomi affini all’interno delle stesse categorie merceologiche. Attività che una volta apprese, risultano indispensabili per scegliere i nomi più potenziali ed efficaci.
www.bonduelle.it

Matteo Cavallari

Group Product Manager - Bonduelle

Personalmente consiglierei di partecipare al Naming Day perché è un’ottima occasione per approfondire un aspetto importante del nostro lavoro che viene spesso sottovalutato/trascurato; l’approccio al tema, durante il corso a cui ho partecipato, è stato molto competente, coinvolgente, interessante e professionale; al termine della giornata mi è rimasto un grande entusiasmo e voglia di continuare ad approfondire l’argomento. Nei giorni successivi io e la mia collega abbiamo messo in pratica i consigli ricevuti, e i risultati non sono mancati. Sicuramente sarà molto utile continuare a ricevere aggiornamenti periodici per mantenere vivi gli stimoli e metterli in pratica!
www.ods-distribuzione.it

Roberta Budri

ODS srl

Ho avuto la fortuna di conoscere Béatrice diversi anni fa quando entrambi lavoravamo per delle multinazionali. Ho apprezzato il libro da lei scritto e che mi aveva regalato, e quando mi sono trovato da startupper a pensare a branding e naming ho scoperto che anche Béatrice si era messa in proprio.
Ho partecipato con il mio socio al suo corso a Milano con due progetti in mente per i quali eravamo alla ricerca di un naming efficace. Uno dei due progetti non si è poi realizzato ma l’altro si, e ha dato vita ad una startup – Alleantia – che è entrata nel radar delle startup competition europee più importanti: Le Web a Parigi ed EVS a Berlino.
Nel corso abbiamo potuto apprendere insieme ad altri colleghi, motivati e piacevoli, molti aspetti teorici e soprattutto operativi del branding e naming. Attraverso esempi, esercizi ed il coaching di Beatrice, abbiamo fatto rapidi progressi e chiarito dubbi e scoperto opportunità.
Il nostro brand name è stato il frutto degli insegnamenti applicati con il nostro team di cofondatori ed investitori.
www.alleantia.com

Marco Bicocchi Pichi

Presidente - Alleantia srl

Molte aziende che hanno buone idee, riversano il massimo delle proprie energie nella realizzazione del prodotto, ma una volta concretizzato, spesso trascurano l’aspetto del brand con il quale commercializzare il prodotto stesso, perdendo l’occasione di dare “vigore” alla propria iniziativa.
Il Naming Day che ho seguito al momento di avviare una nuova startup, mi ha permesso di avere una panoramica su tutte le implicazioni legate alla scelta del “giusto nome”, individuando il modo corretto di procedere nella scelta del brand da utilizzare per un determinato prodotto e valutando opportunamente le proposte derivanti da sessioni di brainstorming.
Il Naming Day è stata anche una preziosa occasione per un proficuo confronto con realtà aziendali affermate che, contrariamente a quello che dall’esterno il consumatore può percepire, affrontano le problematiche del marketing dando il giusto peso e rilevanza alla scelta del brand.
Grazie a questa giornata e al successivo impegno e disciplina nel seguire le indicazioni ricevute, sono riuscito a depositare nuovi marchi d’impresa presso l’UAMI. Il mio modesto parere è che ogni imprenditore o responsabile del marketing che voglia acquisire nuovi strumenti per la corretta interpretazione del brand troverà le giuste risorse e risposte nel Naming Day.
www.yoovant.com

Marcello Gesmundo

CEO / CTO at Yoovant

OTTO, questo è il nome di una società che aspira a “fare comunicazione”.
Quando ho chiesto come mai avessero scelto quel nome mi hanno guardato con stupore: – Ma come non lo vedi da sola? Guarda bene, leggi, OTTO! Si può leggere in entrambe le direzioni. – Va bene, forse non ci vuole una laurea per capire che il nome di una società non si sceglie così.
Quindi?
Esiste un modo per scegliere il nome giusto, quello che sarà universalmente riconoscibile e conosciuto?
Esistono modi diversi di trovare il giusto nome a seconda che si tratti di un prodotto, un brand, un marchio, una linea di prodotti, un servizio, una società?
La scelta del nome influenzerà la strategia di business?
Nasce prima il nome o prima il segno grafico?
La risposta a queste e a molte altre domande la trovi partecipando al Naming Day.
Una giornata in cui si apprende velocemente perché Béatrice Ferrari utilizza un metodo che alterna la teoria alla pratica.
Ogni partecipante è coinvolto e coinvolge.
Come per la messa in scena di un balletto, prima s’imparano i passi poi la coreografia, infine si danza con la musica.
Et voilà, il nome giusto è sfornato. Pronto per una lunga e solida vita.
www.monicaleinardi.com

Monica Leinardi

Copywriter

L’incontro con il Naming e con Béatrice Ferrari ha aperto una nuova finestra alla mia conoscenza del mondo dei marchi.. Responsabile di un settore della Tutela dei Marchi, ma prima ancora creativa e grafica, ho aggiunto, anzi no… ho tolto un mattone dal muro delle certezze che spesso blindano il nostro modo di comunicare ed in particolare di concepire il nome di un marchio.
Un percorso di una giornata, quello con Béatrice, un ‘immersione totale’ nel Brand Naming, dalla quale sono riaffiorata con diversi stimolanti interrogativi, per ripartire rimettendomi in discussione.
I risultati: l’ispirazione per la redazione di una piccolissima pubblicazione dedicata ai marchi, dal titolo “Guardalo verde…pensalo marchio”, realizzata per la Camera di Commercio di Bergamo insieme alle colleghe del Servizio Marchi e Brevetti per il quale lavoro, e soprattutto l’opportunità per stimolare i nostri utenti a riflettere sulla comunicazione in modo meno ingenuo, mettendo in moto meccanismi interpretativi nuovi… “pensare marchio”, appunto e… “guardare verde”… anche là dove verde non è!!
www.bg.camcom.gov.it

Daniela Scali

Marchi e Brevetti - Camera di Commercio di Bergamo

Grazie al corso ho appreso nuovi metodi di cui ero a conoscenza solo in parte, non avevo mai focalizzato così da vicino certi aspetti del Naming ed è stata una giornata interessante e molto utile. Penso che sia importante capire fino in fondo quanto è rilevante lo studio dell’identità di un prodotto, che non sta alla base di un ragionamento semplice, bensì studiato in ogni minimo dettaglio. Sono rimasta affascinata dagli esercizi di gruppo, che mi hanno aiutato moltissimo nella creazione del nome per una collezione di prodotti che abbiamo sviluppato poco tempo dopo.
Ne è valsa la pena, peccato che sia durata solo 8 ore. Spero che ricapiti presto un’altra occasione come questa!
www.ods-distribuzione.it

Annalisa Baraldi

ODS srl

Devo a una docenza di Béatrice Ferrari di ormai diversi anni fa la passione per il naming, che da allora ho coltivato fino a farne una parte del mio lavoro di copywriter. Da addetta ai lavori, posso dire che quel che più mi piace del Naming Day è il fatto di confrontarsi finalmente alla pari con quelli che normalmente sono gli interlocutori dell’agenzia e condividere con loro, cioè i clienti, l’entusiasmo e la sfida del nome giusto. Trovo che quella del naming sia un’attività – un arte? – particolarmente divertente perché richiede da un lato massima creatività e fantasia e dall’altro estrema professionalità e freddezza, soprattutto sull’aspetto legale. E questa “schizofrenia” viene perfettamente trattata, anzi vissuta, anche nel corso Naming Day.
www.labirinto.net

Paola Gallo

Amministratore - Labirinto srl

Perché il Naming Day? Perché oggi bisogna necessariamente saper trasformare un marchio in una marca. Il branding deve essere considerato come una leva competitiva capace di costruire una proposta unica e impossibile da duplicare.
Da questo si comprende perché passare da una mentalità product-oriented ad una brand-oriented, per identificare l’insieme dei valori distintivi e differenzianti con cui una marca raggiunge gli individui e ne rafforza il senso di appartenenza alla marca stessa.
Oggi, più che in qualsiasi altro momento storico di mercato, è fondamentale rivolgersi al cliente con questo nuovo approccio di condivisioni di valori, rappresentati appunto dal brand. Compreso questo si può definire una innovativa strategia di branding e organizzare una efficace strategia di comunicazione a partire dal nome che è il primo fattore critico per il successo di prodotto o di una azienda.
Il naming giusto dota la marca di personalità e attribuisce un’identità al prodotto/azienda favorendone la memorizzazione e quindi la distintività sul mercato con il conseguente successo commerciale che si traduce in vendita e quindi risultati positivi per il conto economico.
Questo il mio pensiero, condiviso e maturato dopo la giornata assieme nella convinzione che tutto ciò sia davvero necessario e da implementare nel quotidiano per raggiungere il vantaggio competitivo rispetto ai competitor.
www.bper.it

Sabrina Bianchi

Comunicazione - Banca Popolare dell'Emilia Romagna

Il Naming Day è un momento dove sospendere la frenesia della quotidianità e dedicarsi completamente alla purezza del pensiero, alla sottolineatura di elementi, sfaccettature e sfumature che magari nel quotidiano non valorizziamo sufficientemente. Il tutto ovviamente avendo una ben chiara struttura di pensiero e mentale da seguire. Impari che la vera creatività è struttura e non libero sfogo alle idee.
www.gruppofini.it

Amanda Torchio

Marketing - Gruppo Fini

«Se non hai nome non posso sapere chi sei.»

È sempre utile e stimolante il confronto tra professionisti. Ho apprezzato in particolare la focalizzazione sulla complessità del tema, ho approfondito i temi della proprietà intellettuale e ho portato via un processo di lavoro.
www.carmieubertis.it

Alessandro Ubertis

carmieubertis.it

Credo che la partecipazione al corso Naming Day sia stata molto utile per rendermi conto innanzitutto dell’importanza del Brand Naming e per capire il vantaggio che può rappresentare un Naming studiato per i nostri prodotti. In modo particolare ho apprezzato gli esempi ed gli esercizi pratici: questi mi hanno aiutato a comprendere meglio diversi temi discussi durante il corso. Un esempio preciso è quello dell’esercizio fatto subito all’inizio dove abbiamo visto dei marchi senza nome e bisognava assegnare il nome a un determinato marchio. Sicuramente rifletterò in futuro in maniera più precisa sul Naming e cercherò di adattare i metodi visti nel corso. È stato un learning importante non solo per me, ma per tutto il team!
www.schaer.com/it

Eva Huber

Product Manager - Dr. Schär

È stato molto utile per me partecipare al corso di Beatrice perché mi ha fornito un metodo preciso ripetibile per lavorare alla creazione di un buon nome, il ‘Naming Desc’, metodo utile non solo alla creazione del nome ma anche al mio lavoro di copywriter in generale. Ho apprezzato in particolar modo l’approccio pratico, la simulazione e il lavoro di gruppo.
Con i miei colleghi del marketing abbiamo messo in pratica il Naming Desc appresa e il frutto è stato il nome di il dispositivo medico Aboca per sovrappeso e obesità già sul mercato da alcuni mesi e denominato ‘Libramed’.
www.aboca.com

Sara Serroni

Ufficio Comunicazione - Gruppo Aboca

L’oggetto del corso Naming Day è a mio parere molto attuale. La competizione e la commoditizzazione di molti mercati  ha reso il “nome”  un elemento determinante nella comunicazione di ogni marca. Approcciare in maniera strategica  e con  metodologie specifiche  il percorso per la creazione di un nome fa comprendere quanto questa attività debba essere sinergica con un concetto di architettura e  di sistema di marca ed è un’opportunità da non perdere per quanti lavorano sulla brand strategy.
Leggere il nome Haagen-Dazs non come il risultato di un allegro brainstorming  ma come una precisa scelta di posizionamento è uno dei tanti  stimoli  che ha reso il  Naming Day una occasione di riflessione  interna e di formazione professionale.

Alessandra Pennacchietti

Corporate Communication - Telecom Italia

Il Naming Day è stato veramente molto interessante. Abbiamo esplorato una chiave di lettura nuova ed un metodo che saranno sicuramente fondamentali in futuro per la creazione di un nome, dal punto di vista marketing.  La scoperta più importante è stata comprendere, attraverso esperienze dirette, come nome e descrizione del prodotto non debbano necessariamente coesistere, anzi!
I casi pratici esplorati sono stati emblematici in questo: chissà quanti nomi potenziali negli anni sono stati ”scartati” solo perché trovavano una metodologia che finiva per penalizzarli eccessivamente.
E’ stato molto interessante questo corso anche dal punto di vista strettamente legale perché tutta la parte di registrazione dei marchi e di internazionalizzazione di essi è sicuramente fondamentale quando ci si approccia alla creazione di un nuovo prodotto. Consiglio vivamente questo corso a tutti gli ”addetti ai lavori.

Simone Martinenghi

Product Manager Div. Fresco - Bonduelle

Un corso fondamentale per indirizzare il pensiero creativo verso la giusta direzione. Utile per sfatare falsi miti e vecchie leggende sul naming, e dare forza a tante cose che in fondo sapevi già, ma non hai mai avuto la sicurezza di sostenere.

Paolo Mensitieri

Copywriter - Un Copy Al Volo

Laura Colm – Università Bocconi

Enrico Maria Gobino – Barone Montalto Spa

Sirikita Musumeci – Petronas Lubrificant Italia Spa

Rossana Arrigoni – LDM Group SRL

Damiano Agati – Ruffino

Silvia Grazioli – Bugnion Spa

Maurizio Primo – Consulente di comunicazione

Silvia Bonaventura – Telecom Italia Spa

Anne-France Van De Put – Kite Up

Helga Ogliari – Osservatorio Storytelling

Nicole Poggi – Poderi Dal Nespoli

Guido Petronici – Responsabile Progetti Speciali

Margherita Panza – Telecom Italia Spa